mercoledì 1 febbraio 2012

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Altramobilità: sull'incontro del 27 gennaio




Visualizza o scarica la presentazione dell'incontro

L'incontro è stato informato, partecipato, operativo e schietto.
Noi dell'associazione Turritana 52 non potevamo desiderare di meglio.
Ringraziamo quanti hanno partecipato e dato il loro contributo, primi fra tutti Paola Scano e Simone Muscas che hanno presentato una parte del loro interessante, serio ed utile progetto MOSES - Mobilità Sostenibile a Sassari.
Non è con questo incontro che a Sassari prende avvio il dibattito sulla accessibilità della città da parte di tutti i suoi cittadini. Il dibattito esiste probabilmente da diverso tempo ma è rimasto prevalentemente sottotraccia; l'annuncio da parte dell'amministrazione comunale di Sassari della istituzione della ZTL nel Centro Storico della città l'ha fatto emergere e crescere, grazie soprattutto al contributo volontario, formato e appassionato di una parte di cittadini che il Centro Storico lo abitano e che chiedono di essere coinvolti nel processo di definizione delle regole e dei tempi della ZTL (vi invitiamo a seguire il dibattito nella pagina di Facebook ).
Noi di Turritana 52 pensiamo che questo sia il momento giusto per approfondire ancora di più questo dibattito ed estenderlo, cercando di guardare anche a quanto accade - e soprattutto a quanto non dovrebbe accadere e a cosa è possibile fare "dal basso" per migliorare - nella città intera (centro e periferie), in relazione a tutte le modalità di trasporto che vi convivono, mettendo al centro le cittadine e i cittadini e il loro bisogno di muoversi, con particolare attenzione nei confronti di chi - per diverse ragioni - ha difficoltà a farlo e di chi sceglie di non usare l'automobile per farlo.

 

"I numeri del traffico"

Paola Scano e Simone Muscas hanno presentato alcuni dati, tra i tanti che attraverso la loro ricerca - il progetto MOSES - hanno rilevato, sui flussi di traffico a Sassari.
Il quadro che è emerso è - come alcuni durante il dibattito hanno sottolineato - "scioccante".
Lo è probabilmente perché tendiamo a sottovalutare il problema, forse perché si tratta di un problema complesso i cui effetti negativi sulla nostra qualità della vita non sono sempre diretti ed espliciti.
Paola e Simone ci hanno raccontato che nel Comune di Sassari - che conta circa 130.000 abitanti (di cui il 72% circa risiede nella città compatta) - risultano immatricolati circa 106.000 veicoli, il 77% dei quali sono autovetture.
A partire da questi dati, è possibile calcolare il tasso di motorizzazione della città di Sassari (cioè il numero di autovetture ogni 100 abitanti): 63%. Questo dato è più alto della media italiana (61,3%) e molto più alto della media Europea (46%).
Per approfondire e mappare il fenomeno, Paola e Simone hanno rilevato il numero di veicoli in transito in 60 sezioni stradali della città di Sassari nelle ore di punta (dalle 7 alle 9, sia durante la stagione invernale che durante la stagione estiva) e in corrispondenza degli 8 ingressi della città di Sassari per 14 ore (dalle 7 alle 21).
Non è possibile qui restituire i risultati di questo straordinario lavoro di rilevazione ma certamente è utile fornire alcuni spot.
I veicoli che circolano "dentro" Sassari sono circa 120.000 e il 92% circa di questi veicoli sono automobili.
Le vie più trafficate della città sono:
- Sottovia Santa Maria
- Via Budapest
- Viale Porto Torres
- S.S. 131
con una media di circa 2000-2500 veicoli/ora.
- Via Pascoli
- Cavalcavia S. Paolo
- Viale Umberto
con una media di circa 1500-1800 veicoli/ora.
I veicoli che entrano ed escono da Sassari, ogni giorno, sono circa 75.000; di questi il 90% circa sono automobili, di cui l'80% circa ha solo il conducente a bordo.


Pianificare

Paola e Simone non ci hanno solo raccontato "i numeri" del traffico a Sassari ma - e questo è secondo noi l'aspetto più importante - ci hanno anche spiegato che questo stato di cose non è inevitabile e che qualcosa può essere fatto per cambiarlo.
Se il Comune di Sassari si dotasse (così come previsto, tra l'altro, dal finora disatteso decreto Ronchi del 1998) di un Mobility Manager, cioè di un esperto (che sia esperto davvero) di pianificazione e gestione del sistema della mobilità urbana (che è altro rispetto ad un Piano del Traffico e non può, quindi, essere sostituito con questo), si potrebbero gestire in maniera più efficiente gli spostamenti dentro la città e quelli in ingresso e uscita, si potrebbero promuovere politiche di promozione delle mobilità altre (il sistema di trasporto pubblico prima di tutto), si potrebbero sperimentare sistemi innovativi di ottimizzazione degli spostamenti individuali, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti obbligati casa-lavoro-casa, si potrebbe far funzionare davvero l'intermodalità, ecc.
In una parola: si potrebbe pianificare.
In poche parole: si potrebbe pianificare con l'obiettivo di ridurre il numero di autovetture e ottenere così un risparmio economico, un vantaggio ambientale e - per noi la cosa più importante - un miglioramento netto dell'accessibilità e dell'usabilità la città per tutti, non solo per i "cittadini a motore".


Il dibattito

Al dibattito che è seguito hanno partecipato in tanti. Molti "liberi cittadini" e alcuni gruppi, movimenti, associazioni che da tempo si occupano del tema.
La discussione è stata interessante, utile, pacata ma decisa.
Non è possibile riportare quanto è stato detto in più di un'ora di dibattito. Possiamo dirvi che le questioni che sono emerse sono tante, diverse tra loro ma tutte riconducibili all'esigenza di promuovere una città che si preoccupi prima di tutto degli individui e non delle macchine, una città attenta alle differenze e capace di accoglierle e dare loro una risposta adeguata, una città più camminabile, più pedalabile, più abitabile (anche per quelli che hanno scelto di abitare il Centro Storico).
Quello che noi di Turritana 52 crediamo, ancora di più dopo questo incontro, è che sia arrivato il momento di mettere insieme le idee, le energie, l'impegno e la determinazione di tutti - di chi era presente ieri, di chi lo sarà i prossimi incontri, di chi ci sosterrà - per provare a costruire insieme questa città.
Ovviamente siamo consapevoli che non potremo trovare soluzioni.
Siamo però consapevoli che potremo indicarne alcune possibili e che cercheremo di coinvolgere quante più persone potremo per condividerle e promuoverle con noi.


Il futuro di Altramobilità

L'incontro del 27 gennaio è stato solo il primo di una serie.
A partire dal mese di febbraio, ogni mese ci concentreremo su uno specifico problema o su una particolare categoria di cittadini non-motorizzati e inviteremo i cittadini, le associazioni, i gruppi interessati a costruire insieme a noi le "mappe" dei desideri, delle esigenze, dei problemi, delle rivendicazioni di chi a Sassari non può o non vuole muoversi utilizzando l'automobile.
Parallelamente, nell'intento di coinvolgere il numero più ampio possibile di persone e mantenere alta l'attenzione sul tema, organizzeremo alcuni micro-eventi urbani, collettivi e giocosi, attraverso i quali potremo insieme rivendicare il diritto di "usare la città" per tutti i suoi abitanti.
L'obiettivo di questa iniziativa è costruire collettivamente un documento sulla mobilità altra a Sassari e presentarlo pubblicamente.
La nostra volontà, e la nostra speranza, è che questo documento non solo raccolga i desideri e i bisogni di tutti i cittadini non-motorizzati di Sassari ma, senza la pretesa di trovare soluzioni o proporre "ricette" semplicistiche, sia anche molto operativo e serva a mostrare che una mobilità altra è davvero possibile, anche nella nostra città.

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