giovedì 3 febbraio 2011

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E' tempo di responsabilità. Dopo l'emergenza il cambiamento



I recenti avvenimenti accaduti durante lo scarico di olio combustibile per la centrale Eon di Fiume Santo mostrano inequivocabilmente la fragilità di un sistema, quello del polo industriale di Porto Torres, messo in ginocchio da un evento comunissimo – una tubazione bucata– e facilmente ripetibile.
In particolare, l’assenza di un sistema di intervento a mare, di un piano di emergenza condiviso dalle amministrazioni e di un monitoraggio attendibile nel golfo dell’Asinara fanno intuire che un evento di proporzioni maggiori potrebbe facilmente dare vita nel nostro territorio ad un disastro dai risvolti irrimediabili.
Appare quanto mai opportuno ribadire con fermezza che l’opzione “olio combustibile” deve vedere la sua fine a Fiume Santo, il progetto ventilato di deposito costiero di Eni deve rimanere nei cassetti per sempre e il sistema industriale deve immediatamente dotarsi di piani e procedure di emergenza per fronteggiare tali accadimenti.
E’ giunta l'ora che Eni avvii finalmente le bonifiche, così come da lungo tempo promesso al territorio, e che dia seguito tempestivamente al progetto di chimica verde presentato pochi giorni fa agli Enti locali, che sia volano di un nuovo modello di sviluppo, riconversione e ricerca per tutto il Nord Ovest 
Circa i danni inferti alla spiaggia di Platamona ed alle rocce di Santa Teresa di Gallura, Turritana52 invoca da Eon il rispetto degli obblighi previsti dal Testo Unico Ambientale in materia di bonifiche, l’immediata e tempestiva presentazione del piano di caratterizzazione ed un piano di indagini efficace ed approfondito.
Inoltre vigilerà sull’effettivo recupero della porzione ciottolosa delle spiagge e dei notevoli quantitativi di sabbia asportati durante la messa in sicurezza di emergenza, che dovranno essere trattate e riportate ad un livello chimico tale da consentire un idoneo progetto di ripascimento.
Chiede agli Enti competenti in materia ambientale di porre tale questione al vertice delle loro priorità, in modo da consentire puntualità, competenza e certezza della conclusione delle attività di bonifica. 

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