domenica 12 febbraio 2012

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Aspettando il prossimo incontro...




In attesa di comunicarvi la data esatta del prossimo imminente incontro, vi proponiamo alcune riflessioni sul tema della mobilità altra nella nostra città.


Sassari, come la maggior parte delle città italiane, è una città a misura di automobilista.
Non occorrono analisi approfondite per mostrarlo: di fatto, chiunque sia stato almeno una volta pedone a Sassari (e anche l'automobilista più "incallito" lo è stato) ha avuto la possibilità di sperimentarlo.
Ma conoscere l'entità del fenomeno è certamente importante e utile, anche perché spesso si è portati a sottostimarlo: per questa ragione abbiamo chiesto a Paola Scano e Simone Muscas di presentare la loro ricerca sui flussi di traffico a Sassari, svolta nell'ambito del progetto MOSES.
Noi pensiamo che per poter affrontare in maniera consapevole e operativa il tema delle altre mobilità, sia indispensabile cercare di capire con cosa abbiamo a che fare, cercare di capire cioè quante sono e come si comportano le automobili a Sassari.
Dietro questa scelta c'è una convinzione.
La nostra convinzione è che non si possano promuovere davvero le mobilità altre senza parallelamente ripensare anche la mobilità motorizzata privata, senza cioè puntare al raggiungimento (o almeno ad un avvicinamento) di un riequilibrio tra le diverse modalità di spostamento che faticosamente convivono nella città.
Ci chiediamo: questo riequilibrio può essere raggiunto senza prevedere una diminuzione del numero delle auto che circolano o sostano nella nostra città? Difficile rispondere di sì.
Con questo non intendiamo dire di essere contro le automobili. Affatto.
Le automobili sono oggetti utilissimi ed è impensabile sostenere che sia possibile e auspicabile farne a meno.
Intendiamo dire, però, che sarebbe opportuno ottimizzarne l'uso. Che non sempre è necessario possedere un'automobile, per lasciarla peraltro parcheggiata la stragrande maggioranza del tempo: molto spesso basterebbe poterne semplicemente usare una all'occorrenza. Che i mezzi di trasporto pubblici potrebbero funzionare meglio se ad usarli fossimo in tanti e se ci fossero meno automobili che circolano che, in particolare in una città come la nostra, che non ha corsie dedicate per i bus, li rallentano, rendendo il sistema inefficiente. Che la qualità della vita urbana migliorerebbe se ci fossero meno automobili che si muovono e che sostano nelle nostre strade...
Tra l'altro, è importante sottolineare che a pagare il prezzo della presenza invasiva delle automobili sono tutti i cittadini indistintamente: automobilisti e non-automobilisti.
Incidentalità, inquinamenti "assortiti", congestione e conseguente consumo di tempo, occupazione di suolo pubblico (che è potenziale spazio pubblico) sono problemi "di tutti".
Nella pratica, è proprio la diffusione dell'automobile, il fatto che le automobili siano tante, tantissime ad avere annullato, anche per gli automobilisti, quelle maggiori libertà che proprio il possesso di un mezzo di trasporto privato doveva garantire in teoria.
E questo avviene quotidianamente: chi guida lo sa bene (anche se difficilmente riesce e vuole riconoscerlo), a dispetto degli spot televisivi che pubblicizzano automobili che circolano in città senza traffico, senza semafori, senza doppie file, promettendo libertà e autonomia infinite.


Certamente, però, è soprattutto chi non vuole o non può usare l'automobile per spostarsi che subisce la maggior parte - e la parte peggiore - dei disagi causati dal traffico, pur non contribuendo a generarlo: pedoni, ciclisti, bambini, anziani, diversamente abili, chi abitualmente usa i trasporti pubblici, ecc.
Questi cittadini vedono quotidianamente negato o compromesso il proprio diritto fondamentale di muoversi liberamente e in sicurezza e la possibilità di usare gli spazi della città sottratti dalle automobili all'uso pubblico e collettivo.
É principalmente su questo aspetto che abbiamo iniziato a ragionare insieme e su cui vorremmo continuare a concentrarci: l'occupazione di spazio pubblico e l'iniquità determinati dalla diffusione e dalla invadenza delle automobili.
Le automobili consumano tempo e spazio di tutti i cittadini.
Questo spazio e questo tempo occupati dalle automobili sono - di fatto - spazio e tempo sottratti ad altre funzioni, funzioni che non necessariamente prevedono il possesso dell'automobile per essere svolte.
Sappiamo che il traffico urbano porta con sé anche altri problemi, primo fra tutti quello dell'inquinamento atmosferico, dello smog. Sappiamo anche che è stato soprattutto l'impatto sull'ambiente ad essere chiamato in causa da quanti, a diverso titolo (cittadini, gruppi, associazioni), affermano e hanno affermato nel corso degli anni l'urgenza di interventi volti a ridurre gli impatti del traffico urbano, denunciandone l'insostenibilità.
Senza ovviamente voler sottovalutare il problema degli impatti ambientali generati dal traffico, siamo convinti che sia più efficace e più "giusto" concentrarsi soprattutto sulla questione del diritto alla città, e su come questo venga quotidianamente messo in discussione a causa della presenza invasiva delle automobili.
Più che fare riferimento alla necessità di essere "sostenibili" (necessità che pure condividiamo), quello che vorremmo provare a fare è soprattutto rivendicare pacificamente, fermamente e collettivamente il diritto di "usare" la città per tutti i suoi abitanti, siano essi dotati di quattro ruote o meno.

mercoledì 1 febbraio 2012

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Altramobilità: sull'incontro del 27 gennaio




Visualizza o scarica la presentazione dell'incontro

L'incontro è stato informato, partecipato, operativo e schietto.
Noi dell'associazione Turritana 52 non potevamo desiderare di meglio.
Ringraziamo quanti hanno partecipato e dato il loro contributo, primi fra tutti Paola Scano e Simone Muscas che hanno presentato una parte del loro interessante, serio ed utile progetto MOSES - Mobilità Sostenibile a Sassari.
Non è con questo incontro che a Sassari prende avvio il dibattito sulla accessibilità della città da parte di tutti i suoi cittadini. Il dibattito esiste probabilmente da diverso tempo ma è rimasto prevalentemente sottotraccia; l'annuncio da parte dell'amministrazione comunale di Sassari della istituzione della ZTL nel Centro Storico della città l'ha fatto emergere e crescere, grazie soprattutto al contributo volontario, formato e appassionato di una parte di cittadini che il Centro Storico lo abitano e che chiedono di essere coinvolti nel processo di definizione delle regole e dei tempi della ZTL (vi invitiamo a seguire il dibattito nella pagina di Facebook ).
Noi di Turritana 52 pensiamo che questo sia il momento giusto per approfondire ancora di più questo dibattito ed estenderlo, cercando di guardare anche a quanto accade - e soprattutto a quanto non dovrebbe accadere e a cosa è possibile fare "dal basso" per migliorare - nella città intera (centro e periferie), in relazione a tutte le modalità di trasporto che vi convivono, mettendo al centro le cittadine e i cittadini e il loro bisogno di muoversi, con particolare attenzione nei confronti di chi - per diverse ragioni - ha difficoltà a farlo e di chi sceglie di non usare l'automobile per farlo.